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Marzia Pala, Psicologa

"Sii tu il cambiamento che vuoi vedere intorno a te"

                                                  Mohandas Karamchand Gandhi

 

Nell’era in cui tutto o quasi è sottoposto alla dittatura dell’immagine e dell’apparire si sta osservando un crescente disinteresse per il proprio reale Ben-Essere.

La società attuale ci vuole belli, intelligenti, sani e prestanti contribuendo a creare modelli da seguire ed imitare fino ad arrivare a veri e propri eccessi. In questo

scenario di tendenze, mode e  apparenze tutto sembra ridursi al mostrare e dimostrare che si è al passo, in forma, pronti.

Si arriva spesso a pensare che se non si è “perfetti” non si vale nulla dimenticando che proprio le nostre imperfezioni fanno di noi esseri unici e speciali.

Proprio sull’onda del perfezionismo parlare dei cosiddetti “disturbi psicologici” produce spesso l’effetto di sentirsi catalogati come detentori di vere e proprie “malati mentali” cosa, quindi, di cui vergognarsi fino a giungere, a volte, a nascondersi, fuggire o negare.

 

Si tende a rifiutare la SOFFERENZA fino appunto a negarla domandando a se stessi se “soffrire serva a qualcosa”.

 

La sofferenza, però, ha un grande valore psicologico perché grazie ad essa:

      Si ha l’opportunità di prendere una pausa

      Si ha l’opportunità di osservare e capire da dove ripartire

      Si ha l’opportunità di comprendere che le fasi di cambiamento fanno parte del processo di crescita individuale. 

   

La sofferenza prolungata si traduce in CRISI ma la crisi non è da considerare sempre e solo come un pericolo per la nostra vita: spesso può diventare un'OPPORTUNITA'.

 

 L’ideogramma cinese della parola CRISI è molto rappresentativo di ciò che si intende ed ha un doppio significato: 

          PERICOLO ed

          OPPORTUNITÀ

 

Con OPPORTUNITA’ si intende la possibilità di far emergere la RESILIENZA  e cioè la capacità della persona di affrontare le avversità della vita, superarle ed uscirne migliorata.

 

Ciò che accade nella maggioranza dei casi è che, mettendo in atto i meccanismi di evitamento, fuga, tentativi di controllo, in modo prolungato nonostante il disagio non si risolva,  i disturbi si trasformino in vere e proprie problematiche invalidanti.

Infatti,   proprio a causa dei nostri tentativi di soffocarli i disturbi si instaurano nel nostro vivere e pensare quotidiano e prendono forza impedendoci qualsiasi movimento risolutivo.

 

Con questo si intende dire che i disturbi di carattere psicologico sono il risultato di  esperienze in cui, a fronte  di una difficoltà, un evento, o un periodo duro, la nostra mente rimane intrappolata e non riesce più a uscire e stare bene.

 

I disturbi di carattere psicologico diventano poi sempre più importanti in relazione al tempo che passa e ai tentativi di risolvere.

Da questa prospettiva è facile comprendere come sia maggiormente funzionale al Ben- Essere fermarci ad ascoltare il nostro stato; una volta riconosciuta la difficoltà di quel momento sarebbe opportuno farci aiutare ad affrontare ciò che ci fa stare male.

Questo permetterebbe di abbreviare molto i tempi di risoluzione e di ritorno ad un miglior equilibrio.

 

Perseguire il Ben-Essere significa:

      rendere consapevole le risorse di cui si dispone e attraverso di queste rafforzare gli aspetti ritenuti meno efficaci

      cogliere, accogliere e valorizzare la personale autenticità  utilizzando a pieno la potenzialità, energia e risorse positive  di cui si dispone

      far emergere la propria capacità di RESILIENZA

      valorizzare le risorse che si possiede nel qui e ora affinchè si diventi il reale del proprio ideale

      sentirsi sempre degni di vivere accettando che la vita è spesso lotta, e contemporaneamente resa, in una ricerca continua di Ben- Essere